lunedì 4 febbraio 2013

Deserto Rosso di Rita Carla Francesca Monticelli

Ben ritrovati a tutti i visitatori dei Bastioni.
Oggi si parla di nuovo di fantascienza - e di fantascienza di una volta, di quando ancora si sognava di vivere in altri pianeti, di colonizzare il sistema solare.
E si ritorna a calcare il suolo della fantascienza - oltre che di Marte - con una serie davvero interessante, dal taglio particolare, di cui sono già usciti i primi due episodi.
Si tratta di Deserto Rosso, come appunto potete leggere nel titolo.
E, per questa serie, abbiamo deciso di lanciare un tipo di post inedito per Bastions: l'intervista!
Ma prima di parlare con la simpatica Rita, un po' di trama di Deserto Rosso:

"Sono passati 30 anni dalla missione di esplorazione di Marte "Hera", il cui equipaggio è morto in circostanze non del tutto chiarite. Questo fallimento e tutte le problematiche politiche da esso generate hanno rallentato la NASA nella sua corsa alla conquista dello spazio, ma adesso i tempi sono maturi per una nuova missione chiamata "Isis". Questa volta i 5 membri dell'equipaggio non viaggeranno per oltre 400 milioni di chilometri solo per una breve visita, ma saranno destinati a diventare i primi colonizzatori del pianeta rosso.
Tra di loro c'è l'esobiologa svedese Anna Persson, approdata a questa avventura nella speranza di iniziare una nuova vita lontana dalla Terra.
Marte avrà però in serbo per lei un’incredibile scoperta, chiave di un mistero nascosto nelle profondità di Valles Marineris."


Partiamo però dal principio, ovvero dalla prima puntata, Punto di Non Ritorno.
Di cosa parla?
Punto di Non Ritorno si concentra sulla storia di Anna Persson, sulla sua incomprensibile - almeno all'apparenza - decisione di lasciare la sicurezza della Stazione Alpha per addentrarsi nel deserto di Marte.
Sulla sua rover pressurizzata, con soli due giorni di autonomia di ossigeno, la nostra protagonista si avvia verso morte certa: un suicidio o qualcosa di più?

Detto questo, sperando di avervi incuriosito abbastanza, comincio qui una chiacchierata con Rita Carla Franscesca Monticelli, che spero in un post futuro di riprendere e ampliare: si parla di metodi di scrittura e di tutto ciò che non è libro ma si fonde con esso, in un modo di narrare che diventa sempre di più multimediale. 
Leggete con attenzione, perchè alcune cose mi hanno dato davvero di che pensare! :D



1) Prima di tutto, una domanda che mi piace porre a tutti gli scrittori - una sorta di curiosità personale. Come si svolge il tuo lavoro di scrittore? Preferisci scrivere di notte? Lavori a casa o magari in un parco, all'aria aperta? Ascolti musica mentre scrivi?
Insomma, descrivi un po' a questa collega impicciona come ti piace lavorare.

Ciao Cordelia, grazie per l’ospitalità :D
Scrivo quasi sempre a casa, tranne qualche volta quando sono dal mio ragazzo. C’è anche da dire che sono una lavoratrice autonoma e passo comunque a casa la maggior parte del mio tempo. Il luogo in sé comunque non è importante, perché tendo a estraniarmi, ma è necessario che non ci siano elementi di disturbo, quindi devo essere sola in una stanza o, se c’è qualcuno, in genere sta dormendo (sempre il mio ragazzo, ovviamente).
Non ascolto musica, prediligo il silenzio mentre scrivo, al massimo c’è la TV accesa su MTV Rocks nell’altra stanza e la sento in lontananza, ma non la sto veramente ascoltando. Mi piace, invece, ascoltare musica mentre rileggo quello che ho scritto, possibilmente musica da film. Ricordo che mentre facevo l’editing di “Punto di non ritorno” ascoltavo sempre la colonna sonora della serie TV “Caprica”. Poi ho ripetuto l’esperimento durante l’editing di “Abitanti di Marte”, proprio per mantenere la stessa atmosfera.
Sul discorso del quando scrivo devo fare una premessa. Diciamo che non seguo sempre un ritmo notte-giorno regolare. Spesso e volentieri dormo di giorno e sono più attiva la sera e la notte, ma questo varia di continuo, perché tendo a rimanere sveglia anche 20 ore di fila e poi volerne dormire almeno 8. Come vedi i conti non tornano, quindi slitto sempre in avanti durante la settimana e mi resetto nel weekend.
Premesso questo, in genere scrivo quando ho esaurito tutte le altre incombenze e ho la mente sgombra dagli impegni quotidiani. A volte questo capita di pomeriggio, a volte la notte e a volte la mattina successiva, prima di andare a dormire.
Cerco di scrivere circa 2000 parole al giorno dal lunedì al venerdì. Ho notato che, quando ho dei limiti di orario precisi, perché per esempio a una certa ora devo uscire, riesco a scrivere molto in fretta, perché mi concentro sulla quantità e non sto tanto a guardare come scrivo. Quando invece ho più tempo, tendo ad andare più lenta. Ammetto, però, che la fretta mi rende più spontanea e spesso produce i risultati migliori, così a volte faccio a gara con l’orologio. Mi dico: ora scriverò 1000 parole in 45 minuti, per esempio. E provo a farlo. Chiaramente devo avere le idee chiare sulla scena che sto per scrivere.
Durante la partecipazione al NaNoWriMo lo scorso novembre, ero costretta a scrivere tutti giorni, inclusi sabato e domenica, per non restare indietro, e allora le provavo davvero tutte per essere produttiva. È stato divertente, perché mi ha insegnato a fare della scrittura una vera priorità della mia vita quotidiana.



2) Se potessi scegliere una eventuale colonna sonora per “Punto di non ritorno”, quali canzoni includeresti? Che tipo di musica meglio si adatta a questa storia?
 
Tutto “Deserto rosso” ha in realtà una canzone che in certo senso funge da colonna sonora. Si tratta di “Catch Me If You Can” dei Polydream. Una band indipendente americana, che mi ha permesso di usare il brano nell’ambito della promozione del libro. Inizialmente volevo usarlo per il booktrailer, ma poi è finito come musica di sottofondo del podiobook della prima scena di “Punto di non ritorno”.
Puoi ascoltarla a questo link: http://www.myspace.com/polydreammusic/music/songs/catch-me-if-you-can-26729495
Questa canzone si adatta perfettamente al mood del libro sia come melodia che come testo, il quale potrebbe essere reinterpretato proprio in base alla storia, anche se in origine il brano, ovviamente, parlava di tutt’altro.
A un certo punto, poi, c’è un coro di bambini, che sembra quasi messo lì di proposito. In “Deserto rosso” ci sono infatti dei bambini, che sono un aspetto importante della trama, ma non posso dire altro, per non rovinare la sorpresa.

In quel passaggio il testo dice: se non proveremo a vivere come uno, non sopravvivremo al Sole.
Questa frase centra in pieno il tema di tutta la serie, che però verrà rivelato solo alla fine.
La differenza tra il vivere ognuno per sé e uniti come uno solo si vede comunque già nel secondo episodio del libro, dove sono messi a confronto due gruppi di persone, dei quali uno si sta autodistruggendo, mentre l’altro prospera, proprio a causa del modo in cui i singoli individui interagiscono tra di loro.

Al di là di questo, ci vedrei bene qualche brano dei Linkin Park, che musicalmente tendo ad accostare alla fantascienza, come “Leave Out All The Rest” (forse anche per il suo bellissimo video che ricorda il film “Sunshine”).
E poi Marte mi fa venire sempre in mente “Open Arms” di Gary Go (e viceversa), anche qui in parte a causa del video.


3) Ultimamente sempre più spesso gli autori utilizzano dei veri e propri trailer per promuovere i loro romanzi.
Com'è nato il booktrailer di Punto di Non Ritorno?
Quanto pensi incida la creazione di un booktrailer nella crescita della popolarità di un romanzo?

Volevo fare un booktrailer, perché vedo la storia di “Deserto rosso” come qualcosa di molto cinematografico. In realtà tendo sempre a immaginare le storie per immagini. Quando ero ragazzina sognavo di scrivere per il cinema, per cui adesso volevo assolutamente avere almeno un booktrailer del mio libro.
Ho scritto la sceneggiatura, ho reperito il materiale per creare la parte video (sono tutte immagini originali della NASA, che ne permette il libero utilizzo), ho montato la colonna sonora e poi mi sono affidata all’ottimo lavoro di Fabio Delfino (www.newempire.net) per unire il tutto e trasformare le mie idee in realtà. E lui è stato bravissimo, perché è riuscito a creare qualcosa in grado di superare la mia stessa fantasia.
Allo stesso modo abbiamo fatto anche il booktrailer di “Abitanti di Marte”, che differisce sostanzialmente solo negli 11 secondi centrali, e così faremo anche per gli altri due episodi.
Il booktrailer in sé è un buon strumento di promozione, in quanto altro non è che uno spot pubblicitario (non a caso i miei durano poco più di uno spot TV, cioè 48 secondi), però, affinché funzioni, deve essere fatto bene, altrimenti potrebbe avere l’effetto contrario.
Rimane comunque un qualcosa in più, che rischia di passare inosservato, nel senso che non è facilissimo distribuirlo. Un conto è se sei un autore famoso e il tuo editore manda il booktrailer in TV, nelle sale cinematografiche, nei siti superfrequentati e così via. Un altro conto è se devi essere tu a farlo circolare sul web. A meno che non diventi in qualche modo virale, alla fine la sua incidenza sulle vendite è bassa. Basta vedere quante volte è stata riprodotto il trailer su YouTube e quante copie ho venduto del libro (molte di più).
Però può risultare utile in casi particolari. Per esempio il trailer di “Deserto rosso - Punto di non ritorno” ha ottenuto una nomination ai Booktrailers Online Awards e ciò ne ha aumentato la visibilità, producendo maggiori vendite. Adesso io e Fabio lo stiamo presentando ad altri concorsi (per ora non posso anticipare nulla), cerchiamo insomma di sfruttarlo al massimo.
Al di là di questo, penso che sia molto bello avere del materiale video e audio (come il podiobook) per presentare un proprio libro. Sono tutti elementi che non fanno altro che accrescere la curiosità sul tuo lavoro e, se sono fatti come si deve, ti fanno apparire professionale, cosa molto importante per un autore indipendente.

Ringrazio Rita della pazienza, e vi assicuro che non sarà l'ultima volta che parleremo con lei! ^^
Ho ancora parecchie curiosità che vorrei chiederle...
 


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Beh, è semplice trovarlo!
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Diesel Ebook Store.


E' arrivato il momento di spingere il mercato degli ebook, che sono certa diventerà con il tempo una risorsa sempre più sorprendente anche da noi, come all'estero. 
E state sintonizzati su queste pagine, perchè presto avrò un annuncio da fare - che potrebbe riguardare anche proprio Deserto Rosso - Punto di Non Ritorno! :D 

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